Questa intervista mi è stata rilasciata dal primo ufficiale del gruppo Alitalia e tratteremo vari temi, dalla paura di volare al suo contrario, la passione per il volo.

Paura di volare

Clemente Ingenito è attualmente primo ufficiale del gruppo Alitalia ma in realtà la sua storia parte da molto lontano e a breve scopriremo che in realtà Clemente ha fatto parte tra l’altro della prestigiosa U.S. Navy . Avremo modo e tempo per approfondire la sua conoscenza .
La chiacchierata con Clemente è stata molto interessante e ricca di spunti che vogliamo regalarvi a puntate; scoprirete sia un mondo affascinante che una persona speciale. Iniziamo da un problema sempre attuale, la paura di volare, acutizzata in questi giorni dal terribile fatto di cronaca di un Airbus della Germanwings che si è schiantato in Francia probabilmente ( si è ancora in fase di indagini) per azione volontaria del copilota affetto da gravi disturbi mentali. A prescindere dal caso di specie, la gente, in generale, ha paura di volare. La paura di volare è spesso legata sia alla mancanza di abitudine all’aereo come mezzo di trasporto e sia all’evidente senso di impotenza che avvolge chi sale a bordo e mette letteralmente la propria vita nelle mani di uno sconosciuto che lo porta a diecimila metri di altezza senza alcuna via di fuga.

Clemente come possiamo rassicurarci e iniziare ad affrontare un volo con maggior tranquillità?

Inizierei, anche se forse puo’ essere noioso, dai numeri, che sono estremamente esplicativi.
Ogni giorno 25.000 aerei si incrociano sul cielo europeo ( e si prevede che questa cifra raddoppi nei prossimi 10/14 anni ) . Viaggiano in media 8.6 milioni di passeggeri al giorno. Per fare un esempio, nel luglio 2014 ci sono stati 2.9 milioni di voli commerciali . Direi che i numeri parlano da soli.
Numeri e statistiche a parte, sono anche tanti altri i fattori che dovrebbero rassicurare. Ad esempio il sistema del trasporto aereo è il più controllato in assoluto : sono controllate le macchine, gli operatori , l’ambiente. Infatti, anche facendo riferimento al recente disastro aereo di cui sono in corso le indagini si andrà a capire ,nel caso la responsabilità fosse da imputare appunto ad un atto volontario del copilota , come mai, se questi avevi dei gravi problemi gli fosse consentito volare, perché i piloti sono appunto estremamente controllati da tutti i punti di vista. Tuttavia , pur nella drammaticità della situazione, questo incidente renderà certamente ancora più sicuro volare perché verranno adottate, come già è in atto, delle ulteriori e più stringenti misure di sicurezza.

Gli incidenti allora sono prevalentemente dovuti ad un errore umano piuttosto che a problemi tecnici delle macchine?

Nella maggioranza degli incidenti che oggi succedono, la causa è da ricercarsi nel fatto che i piloti perdono il controllo dell’aereo perché non riconoscono il tipo di malfunzionamento che è in atto . Attualmente l’addestramento si basa sullo studio delle avarie, delle possibili problematiche ma molto spesso le avarie non si presentano esattamente uguali e quindi è fondamentale e di primaria importanza la formazione dei piloti. Oggi gli aerei sono dotati di sistemi computerizzati che paradossalmente potrebbero essere in grado di volare senza pilota ( ipotesi del futuro) ma il valore del capitale umano resta fondamentale proprio per affrontare e gestire quelle situazioni che solo una grande esperienza e preparazione possono amministrare scongiurando eventi disastrosi.

Per chi in ogni caso non riesce , nonostante i numeri, nonostante le evidenze e le rassicurazioni, a superare la paura del volo cosa si può fare?

Anzitutto è bene rassicurare sul fatto che chi ha paura di volare non deve sentirsi un diverso o anormale perché è una paura estremamente diffusa. Le recenti statistiche parlano di un 67% di persone che quando sale a bordo è in ansia, affronta il volo con disagio. Su dieci 6 sono donne e 4 uomini ma forse perché le donne manifestano maggiormente il proprio disagio rispetto ai maschi. E’ importante o diciamo sarebbe utile per chi sale a bordo, comunicare il proprio disagio agli assistenti affinchè, essendo personale preparato possano fornire l’adeguata attenzione per far sì che la paura si plachi e venga gestita al meglio . Non stiamo ancora parlando di panico ma soltanto di ansia, paura, quella che appunto colpisce il famoso 67% . Se si crea un rapporto empatico con i piloti o gli assistenti di volo, si ha una percezione di maggior sicurezza che si traduce in maggior serenità durante il volo. Conoscere il mondo nel quale si entra, fatto di macchine e persone aiuta a superare la paura. Come sempre. La conoscenza è sempre utile per affrontare qualsiasi tipo di paura. Per chi poi non riuscisse a trovare rassicurazioni nei numeri e in dati oggettivi perché la paura nasce da una fobia o da un blocco personale allora esistono dei corsi appositi, uno dei quali gestisco personalmente , nel quale si viene accompagnati oltre le paure nel percorso di confidenza con l’aereo ed il suo mondo.

VIDEO TRAFFICO AEREO YOUTUBE
https://youtu.be/KerEY1U4l24

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Una vita da Top Gun : Il primo pilota italiano sull’harrier AV-8B+, l’aereo a decollo verticale.

Chi, soprattutto tra i maschietti, guardando il Film Top Gun non ha desiderato essere Maverick a bordo del suo F14 ? Ebbene Clemente Ingenito ha realizzato quel sogno.
Abbiamo conosciuto già Clemente Ingenito nella prima parte ,”Paura di volare”, ma in realtà come preannunciato siamo andati a curiosare molto oltre l’ attuale Clemente, classe 1967 ,Ufficiale Alitalia, andando a scoprire la vita e la carriera straordinarie di un uomo sicuramente fuori dal comune. Ha catturato la nostra attenzione perché chiacchierando con lui , in particolare della paura di volare e del panico, che affronteremo, quest’ultimo, in una parte successiva, abbiamo ritrovato un mare di spunti per affrontare argomenti interessanti che desideriamo sottoporvi. Fondamentale però è appunto conoscere a fondo, come lui ci ha permesso di fare, la carriera di Clemente.

Clemente, com’è nata l’idea o la passione per gli aerei, per la carriera militare e aeronautica in particolare?

Io sono nato nel mondo aeronautico/militare perché mio zio era pilota, mio padre che era prima marinaio poi, negli anni sessanta è stato cooptato dalla nascitura Alitalia e quando questa si è trasferita da Ciampino a Fiumicino fu assunto per inviare tramite telescriventi i piani di volo per i voli intercontinentali ; io ho vissuto praticamente attaccato all’aeroporto di Fiumicino . E’ una passione nata con me, sviluppatasi nel mio mondo e che ha contagiato tutta la famiglia perché anche i miei due fratelli minori, pur in reparti diversi hanno seguito comunque la carriera militare; probabilmente perché tutti abbiamo trovato in quel contesto quei valori e quel mondo che effettivamente ci rappresenta e nel quale ci riconosciamo.

Leggendo il tuo curriculum ,da brividi, perché veramente vanti esperienze pazzesche , ho letto che a 17 anni hai conseguito il brevetto da pilota civile. Ma, come è possibile così presto? Praticamente non potevi guidare una piccola auto ma pilotare un aereo si, sembra abbastanza incredibile.

A 17 anni sono riuscito a conseguire il brevetto da pilota grazie ad un progetto del provveditorato degli studi in vigore in quei tempi con la scuola dell’istituto tecnico De Pinedo di Roma dove poi ho conseguito il diploma di perito aeronautico. Ricordo che infatti andavo all’aeroporto di Ciampino in Vespa e al conseguimento della patente come documento di riconoscimento portai il brevetto di
volo poiché all’autoscuola non credevano a ciò che dicevo. Si in effetti puo’ sembrare abbastanza strano e lo è.

Dopo il diploma com’è continuata la tua carriera?

Nel 1987 mi sono arruolato nella Marini Militare presso l’Accademia Navale di Livorno , ho vinto il concorso interno per ufficiali piloti e successivamente superando sia l’esame di inglese presso l’Ambasciata USA che quello sulle prestazioni atletiche tenute in Accademia , grazie ad accordi interforze sono partito per gli Stati Uniti dove ho frequentato la scuola della U.S. Navy a Pensacola in Florida .
La scuola di volo della Marina Americana è riconosciuta in tutto il mondo per essere la base del team acrobatico dei Blue Angels e l’inizio per tutti quei ragazzi con sogni da Top Gun. Sembrava di rivivere le scene del film Ufficiale e Gentiluomo con le storie del sergente maggiore che ti spinge oltre le tue forze con un entusiasmo e emozioni difficili da trasmettere a parole.
Al termine del corso grazie ai risultati raggiunti sono stato selezionato per il Corso STRIKE ovvero la linea dei caccia, la “jet school”. Dopo un anno di voli con un aereo fantastico l’A-4 Skyhawk, e istruttori che avevano vissuto la guerra del Vietnam, ho ottenuto le “Wings of Gold” dopo esser atterrato (appontaggio in gergo tecnico) e decollato per ben 10 volte consecutive (il minimo per ottenere la qualifica) al largo del Golfo del Messico sulla portaerei americana USS Kennedy CV 67. Era il 10 luglio 1989.
Nel febbraio del 1990 al termine dei voli tattici sono diventato un “Naval Aviator” con tanto di cerimonia solenne, classico stile americano. Da qui il passaggio al reparto operativo nel corpo dei U.S.M.C., i mitici Marines, per ottenere le qualifiche e approfondire le tecniche da istruttore essendo il primo pilota italiano sull’Harrier AV-8B+, l’aereo a decollo verticale ( link video in basso).
Nel 1991 durante la Guerra del Golfo, il gruppo di appartenenza era il famoso squadrone delle pecore nere le “Blacksheep VMA-214” di Pappy Boyington, famoso pilota conosciuto anche per il libro “l’asso della bottiglia” da cui venne tratta una serie televisiva. . In questo periodo la tensione che ho vissuto è stata altissima, ho perso dei colleghi/amici con cui ho condiviso emozioni forti in situazioni dove il margine di errore è pari a zero. Dopo essere stato di base a Yuma in Arizona sono rientrato in Italia. Dal 1993 al 1999 sono stato in forza alla portaeromobili italiana Garibaldi partecipando a diverse campagne militari.

Mi risulta che tu abbia al tuo attivo anche due traversate Atlantiche e diversi imbarchi su portaerei NATO, navigando nell’oceano Pacifico e attraversando anche il canale di Suez passando le acque dell’Oceano Indiano e della linea dell’equatore (significativo per gli uomini di mare) per arrivare davanti le coste della Somalia per le ben note vicende belliche. Sei stato membro del gruppo di standardizzazione delle operazioni aeronavali della NATO. Termini poi la tua carriera militare col grado di Tenente di Vascello con circa trecento appontaggi effettuati su diverse portaerei. Poi com’è cambiata la tua vita?

La mia vita è sempre stata frutto di scelte condivise con la mia famiglia e ii progetti sono sempre progrediti su queste basi. Ad un certo punto nel ’99 sempre per una scelta di vita, per lasciare spazio anche alla creazione di una mia famiglia ho deciso di lasciare la carriera militare e sono entrato a far parte del mondo dell’aviazione commerciale. Ora sono pilota di Airbus come primo ufficiale del Gruppo Alitalia e volo su tratte nazionali e internazionali di medio raggio. Sono poi diventato consulente dell’aeroporto di Bologna e consigliere dell’associazione nazionale piloti in qualità di investigatore di incidenti aerei.

Clemente ho visto una foto col Papa, credo sia stata una grande emozione e responsabilità avere un passeggero così “importante”. Certo, alle emozioni sei sicuramente abituato ma raccontaci un piccolo frammento di quel viaggio, cosa ti ha trasmesso, visto che abbiamo parlato tanto anche di religione ,che sarà tra gli argomenti del prossimo blocco di intervista.

A parte il cerimoniale e tutte le procedure previste prima del volo, l’emozione forte è stata quando durante il volo si viene chiamati da un Cardinale per un incontro privato. Pochi minuti che possono esser raccontati in pagine e pagine di particolari e emozioni che vi lascio immaginare. Il Santo Padre era ed è stato un uomo con un effetto direi magnetico fuori dal normale e aver avuto la fortuna di esser stato a contatto con lui mi porta ad apprezzare la vita in tutti i suoi momenti e inviterei tutti ad amare questa grande opportunità che abbiamo e di vivere ogni giorno con passione e rispetto.

VIDEO HARRIER –
https://vimeo.com/65300460 

 

Written by barbaraprampolini